
Radiolaria®
Collezione di lampade nata osservando le forme dei Radiolari, protozoi marini che costituiscono parte dello zooplancton.
L'idea
Il progetto nasce dall'idea di unire due mondi apparentemente molto distanti, il Design e la Biologia.
Le forme degli organismi viventi sono state nel corso degli anni grandi ispiratrici di numerosi oggetti di design, forse per la loro essenziale semplicità. In modo particolare per questa collezione l’idea è nata osservando le forme dei Radiolari (da cui ne riprende il nome), protozoi marini che costituiscono parte dello zooplancton: essi possiedono scheletri minerali talmente intricati ed eleganti che fin dalla loro scoperta suscitarono un grande interesse da parte dei microscopisti e degli studiosi di ogni parte del mondo; a volte somigliano a minuscole stelle poichè il loro scheletro è formato da sottilissimi aghi di biossido di silicio, simili a fasci di luce (in gran parte sono creature bio-luminiscenti) che si irradiano dal corpo cellulare.

“Kunstformen der Natur”
di Ernst Haeckel
La maggior parte delle immagini che si possono trovare oggi nelle enciclopedie, sui libri di testo e on-line sono dovute ad un biologo tedesco che nell’Ottocento se ne innamorò e che per decenni continuò a studiarli con grande talento; si trattava del biologo, zoologo, filosofo ed artista tedesco Ernst Haeckel (1834-1919) che con le sue pubblicazioni fu il primo a diffondere la conoscenza dei Radiolari anche fra i non professionisti, soprattutto grazie alla sua opera pubblicata in diverse parti del mondo a partire dal 1899 (integralmente nel 1904) intitolata “Kunstformen der Natur” (conosciuta nei Paesi anglosassoni come “Art Forms in Nature”) che racchiude una serie di tavole da lui disegnate, molte delle quali dedicate proprio a questi Protozoi.
Nelle tavole di Haeckel arte e scienza convolano a nozze e non a caso i Radiolari immortalati nella “Kunstformen der Natur” ispirarono l’Art Nouveau di René Binet, Hermann Obrist e August Endell: l’esempio più lampante è probabilmente la Porta monumentale dell’Esposizione Universale di Parigi del 1900, eretta in Place de la Concorde e progettata appunto da Binet, che riprodusse una sorta di gigantesco scheletro di Radiolare.
È dalla visione di queste illustrazioni che nasce l’idea che ha portato alla progettazione delle tre lampade che compongono la collezione Radiolaria®: CRAN, TRIPUS e GALEA.

Il Progetto
La collezione si compone di tre lampade; due da terra (CRAN e TRIPUS) e una sospesa (GALEA).
Ciascuna lampada riprende il nome dal rispettivo radiolare da cui trae ispirazione.

Realizzazione
Nel progetto si è partiti dai primi schizzi delle forme per passare alla trasposizione di essa in forma digitale con l'utilizzo di Rhinoceros 3D.
La renderizzazione è stata eseguita su Cinema 4D.
Durante la progettazione gran parte dell'attenzione è stata dedicata all'effettiva fattibilità della realizzazione delle lampade, con studio di prospetti, sezioni, materiali, ingombri, assemblaggi ed esplosi; il tutto per ciascuna lampada.



